Taleggio DOP
Il suo nome e la sua storia rimandano alla montagna fra Lecco e Bergamo, dove appunto si trova la Val Taleggio. Come il Gorgonzola, del quale è stretto parente (fino a pochi decenni or sono venivano entrambi denominati genericamente “stracchino”), il Taleggio è lavorato a pasta cruda, e in seguito subisce una stufatura tra i 20 e i 30° in locale apposito per eliminare l’eccesso di siero. L’affinamento avviene in grotte naturali come quelle della Valsassina, celebre fin dall’Ottocento per le sue caverne naturali ideali per l’affinamento dei formaggi.
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Caratteristiche
Aspetto
pasta avorio o paglierina, morbida e cedevole, più fondente verso l’esterno, con rara occhiatura. Crosta rossiccia umida
Sapore
molto intenso, penetrante
Abbinamenti
Vini rossi. Mostarda di pomodori verdi, confettura di rose. Frutta fresca (pere William). Pane morbido o michette
Specifiche tecniche
| Latte | crudo o pastorizzato, intero, vaccino |
|---|---|
| Lavorazione | artigianale |
| Pasta | cruda, non pressata |
| Salatura | a secco |
| Stagionatura | minimo 40 giorni |
| Produzione | tutto l’anno |
| Grassi | 48% Mgss |
| Peso | 2 kg |
| Diametro | b. 20-25×20-25 cm, h. 5-10 |
| Produttori | caseifici aderenti al consorzio di produzione del Taleggio |
| Codice Forma | n.d. |
| Codice tagliato | n.d. |





